Come gestire alcune Emozioni complicate: perché evitiamo l’empatia

Le emozioni, se non si sa come gestirle, sono un problema perché assorbono parecchia energia

L’intelligenza emotiva se non esercitata correttamente non genera quello che io chiamo Emotional Power, ma al contrario ci fa subire le emozioni facendoci sentire prosciugati.

La mancanza di educazione emotiva ci lascia soli a gestire i nostri stati d’animo e quelli che gli altri ci trasmettono dandoci un tale senso di frustrazione che preferiamo evitarli.

Siamo vittime delle nostre abitudini interpretative: in qualsiasi occasione se non so che cosa fare e come farlo rischio di sentirmi male. E ciò non accade solo con le emozioni “negative” ma anche con quelle “positive”.

Sappiamo che le emozioni negative sono contagiose ed è plausibile che le persone tendano ad evitarle soprattutto se riguardano gli altri, ma la buona notizia è che esistono gli antidoti per poterle osservare empaticamente e rimodulare (secondo il Dalai Lama uno degli antidoti più potenti è l’esercizio della compassione, non della pietà! Beninteso).

Ma il dato più sorprendente dello studio tratto da Neuroscience del 22 aprile (https://neurosciencenews.com/mental-effort-empathy-12027/) è che anche le emozioni “positive” vengono evitate.

Anche le Emozioni positive vengono evitate

Questo processo l’ho visto accadere migliaia di volte in aula e sul lavoro durante le mie attività quotidiane.

Gli individui provano frustrazione (quando non invidia) e cadono nella trappola della disistima perché pensano di non saperlo fare, quindi entrano in uno stato di irritazione che porta all’abbandono del compito.

Il processo emotivo analizzato secondo il Me.To.Do. EmoC® è più o meno questo: “Eseguo un compito, non l’ho mai fatto, potrei venire giudicato, non riesco perché non so ancora come farlo, provo frustrazione, mi sento una schifezza, vado in ansia, mi irrito, mi arrabbio, mi infurio, abbandono!)

Come disinnescare questo circolo vizioso?

Usando due potenti emozioni antidoto: Fiducia & Perdono

Ancora una volta l’emozione che rappresenta la principale fonte di energia e può condurre le persone a migliorarsi è la FIDUCIA. Se un esperto, un capo, un professore, un maestro, un medico, e ancor più un genitore, dimostrano di avere fiducia e comunicano alle persone che dipendono da loro che hanno fiducia in loro e che stanno facendo bene, si innesca un processo virtuoso che come dico io trasforma lo sforzo in forza.

L’altra emozione che rinforza e rasserena è il PERDONO: perdono verso se stessi per sfuggire al senso di inadeguatezza che potrebbe arrivare troppo presto non lasciando il tempo di imparare; perdono per altri per evitare di farli sentire giudicati e accoglierli nel loro processo di apprendimento.

Nel libro Emotional Power puoi trovare gli elementi teorici e le indicazioni pratiche per allenarti ad una pragmatica delle emozioni che esalti l’intelligenza emotiva tua e delle persone che ti stanno intorno.

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Buone emozioni

Antonio Meleleo

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