Una giornalista del Corriere della Sera, dopo aver conosciuto il mio Me.To.Do. EmoC® e letto il mio libro Emotional Power mi ha onorato di una testimonianza eccezionale.
In accordo con Lei non farò il suo nome ma volentieri mi ha autorizzato alla pubblicazione nel caso che la sua esperienza possa essere di aiuto Anche a qualcun altro.
Grazie C.
Ho passato diversi mesi della mia vita a piangere. Milioni, o forse miliardi, di lacrime che non riuscivo in nessun modo ad arginare. Con il risultato di rendere terrificanti non solo tutte le mie giornate, ma anche le mie notti: inquinate come pozzi neri da incubi così vividi che non avrebbero sfigurato sulle pagine di “Dylan Dog”. Il mio problema? Trovarmi a gestire una quantità di emozioni accumulate nel tempo che non sapevo minimamente riconoscere e, soprattutto, addomesticare. Poi, come in molte altre situazioni della mia vita, è successo il miracolo. Una buona sorte che mi ha permesso di trovarmi al momento giusto nel posto giusto. E soprattutto di farmi incontrare qualcuno che, nel mio cuore, non potrò mai smettere di ringraziare per quello che ha fatto per me. Questa persona è Antonio Meleleo (anche se io preferisco chiamarlo “l’uomo delle emozioni”), autore di “Emotional Power. Nuovi e antichi segreti per farsi dire di sì”, (Memoeurope edizioni). E inventore, dopo 30 anni di esperienza, dieci di ricerca e la formazione sul campo di oltre 50mila persone, di una metodologia innovativa (chiamata Me.To.Do.Emoc, ossia emozioni elevate alla consapevolezza o emozioni consapevoli) per sfruttare eticamente il potere nascosto nelle emozioni che parlano al cuore e al cervello. “La mancanza di educazione emotiva- osserva Meleleo nel suo libro- è la causa principale di allontanamenti, conflitti e di vere e proprie guerre, in ogni tipo di relazione umana. Pensare che le emozioni non siano educabili e gestibili significa rinunciare a un potere meraviglioso: il segreto di come il nostro cervello prende le decisioni e vive le esperienze. E allora la consapevolezza delle emozioni che usiamo nella vita è l’alleato più potente per vivere relazioni successo”. La stessa consapevolezza di cui io ero totalmente priva e che Antonio, con la pazienza e la delicatezza di un artigiano che infila delle perle in un filo, è riuscito a portare alla luce. A cominciare dal primo esercizio che abbiamo fatto insieme, ispirato a un aneddoto dello scienziato russo Mirzakarim Norbekov che mi aveva colpito parecchio durante la prima lettura (l’autore sostiene che per capirlo veramente nella sua totalità sia necessario leggerlo almeno 3 volte) del libro di Meleleo. E che riguarda il condizionamento fisico delle emozioni, così come veniva praticato nel Caucaso dai Monaci guardiani del fuoco: il segreto del monastero per guarire l’anima e il corpo degli ospiti è obbligarli a indossare il sorriso e a camminare eretti in ogni istante della giornata per 40 giorni di fila, con la punizione (in caso di mancanza) di una scarpinata in salita da 10 chilometri con una damigiana di acqua sulla testa. Su questo aspetto, devo dire che Antonio è stato molto meno severo nei miei confronti, ma il suo suggerimento della postura e del sorriso incondizionato (all’inizio dovevo aiutarmi con una matita in bocca per tenerlo anche solo due minuti da quanto mi bruciavano i muscoli) è alla base della mia guarigione. “Se vuoi provare emozioni diverse -spiega Meleleo nel libro – cambia la disposizione del tuo corpo e vedrai che cambierà anche il tuo umore. Se sei triste e vuoi sentirti felice, cambia la tua postura e mettiti in una posizione che di solito hai quando sei felice e aspetta fiducioso: la terapia della risata, ad esempio, funziona su questo principio”. Tornare a stare bene infatti (all’inizio fingendo per poi diventarlo veramente) mi ha permesso di lavorare sul passo successivo, ossia comprendere e utilizzare in modo strategico le stesse emozioni che mi avevano fatto stare così male in passato. “Per saper usare le emozioni – afferma Meleleo – bisogna innanzitutto saperle riconoscere e sapere quali sono e quante sono le principali. Esse sono l’energia che muove il motore della forza persuasiva di un messaggio, sono ciò che ci fa decidere. Chi sa comunicare suscitando le emozioni in modo appropriato può innescare una serie di reazioni elettriche, elettromagnetiche, quantistiche e chimiche che, a seconda della loro combinazione, influenzano il comportamento proprio e altrui senza scomodare troppo la razionalità. È una grande responsabilità e fonte di altrettanto potere”. Per convenzione, infatti, le emozioni vengono distinte in positive o negative, ma come sostiene Meleleo fare questa distinzione può rivelarsi più dannoso che utile. “Le nostre emozioni – scrive nel suo libro – sono strumenti che la natura ci ha dato per aumentare le nostre possibilità di sopravvivenza quindi sono tutte utili, dipende da come, quando è quanto si usano. Ad esempio, la paura è molto positiva perché ti fa sopravvivere; il dolore è positivo perché ti evita di danneggiare il tuo organismo. Pertanto l’uso equilibrato delle emozioni è il segreto per una vita sana e armoniosa”. Molto utile, quindi, per orientarsi e non perdersi tra le tante e varie emozioni, la mappa immaginata da Meleleo nel suo libro: uno strumento di raccordo estremamente chiaro (circa una trentina le emozioni che servono per iniziare il percorso di allenamento) che tiene conto degli studi più autorevoli in materia. E che consente, dopo la conoscenza, di passare alla fase successiva, ossia le 24 regole del Me.To.Do.Emoc per sfruttare al massimo il potere nascosto delle emozioni ed essere più efficaci, evitando manipolazioni, malintesi e fregature: dalla sospensione del giudizio, al parlare al presente fino al far godere agli altri la loro pigrizia. Si termina, infine, con esercizi e schemi delle varie personalità (9 in totale, secondo i tipi caratteriali ispirati all’enneagramna della tradizione Sufi) per rendere la formula delle persuasione emotiva ancora più potente. “Possiamo immaginare – conclude Meleleo nel libro – che nel sistema limbico di ognuno di noi ci sia una lingua emotiva particolare. Riconoscere le emozioni e saperle usare nella comunicazione serve proprio a parlare lingue emotive diverse”
Ecco quello che questa donna ha scoperto e che le ha cambiato la vita in meglio >> Emotional Power
Buone Emozioni
Antonio Meleleo