L’Amore e il conflitto tra i 3 cervelli

Cos’è l’Amore?

L’amore vero vuole il bene dell’amato.

Parlare d’amore non è cosa facile, meglio viverlo! Ma non sempre ci hanno spiegato come funziona; anzi, quasi mai. E invece, riuscire a capire almeno un po’ che cosa sta succedendo all’interno di una relazione dà la possibilità di gestire meglio tutte le possibili situazioni, senza la frustrazione che può sfociare in rabbia. È una abilità che in pochi hanno naturalmente e che agli altri non viene insegnata a sufficienza, lasciando la maggior parte di noi ad imparare dalla propria esperienza di vita e dai nostri errori. Se dovessimo poi giudicare dal numero di separazioni e di divorzi, o dalla durata media delle relazioni, mi verrebbe da pensare che ce ne sarebbe un gran bisogno per evitare inutili dolori e sofferenze e vivere relazioni più felici.

In questo articolo parlerò solo dell’amore tra gli adulti lasciando stare l’amore per i figli, l’amore per i genitori, l’amore per le divinità e altre forme di amore altrettanto profonde e nobili. Il focus sarà sul significato dell’amore nei rapporti di coppia in relazione ai tre stadi evolutivi del cervello umano.

Dunque, cos’è l’Amore?

L’amore viene di norma considerato un sentimento ma è molto di più. Inizia spesso come pulsione, si trasforma in emozione, diventa uno stato d’animo e, se tutto va bene, diventa un sentimento. Di fatto, considerarlo anche un’emozione potrebbe averti fatto storcere un po’ il naso e allora provo a spiegarmi meglio.

Considero l’amore un’emozione perché, a volte, ha degli aspetti istantanei che danno una scarica chimica che ti fa sentire vivo a prescindere dal sentimento. Le fasi tipiche vanno dall’attrazione, all’infatuazione, all’innamoramento per arrivare poi all’amore, cioè al sentimento. Mi sembra che il cervello si attivi a strati anche in questo caso: si parte dal cervello rettile e si arriva alla corteccia cerebrale. Quando l’istinto, le emozioni e la ragione sono in sintonia si vive la situazione ideale: l’Amore con la A maiuscola. In tutte le altre combinazioni dipende da come interagiscono i diversi strati encefalici. Le diverse sfumature che si possono creare in una relazione, si riescono così a mappare con una certa precisione. Amore, odio, indifferenza, amicizia, attrazione fisica e così via si possono descrivere in funzione delle alleanze o dei conflitti tra i tre protagonisti della storia evolutiva del nostro encefalo: cervello rettile, cervello intermedio e cervello corticale.

L’Amore anche quando è solo sotto forma di Emozione – e non già di sentimento – è una delle più potenti leve per persuadere, convincere o manipolare. È la forza più potente del mondo: è l’energia nucleare della motivazione. Sono amore, coraggio e orgoglio che cambiano la storia in meglio.

Due frasi d’amore, tra le tante che son state scritte, mi continuano a risuonare nella mente se penso alla forza persuasiva di questa fonte di Vita:

«Omnia vincit amor…», l’amore vince tutto…

di Publio Virgilio Marone

«L’amor che move il sole e l’altre stelle

l’ultimo verso della Divina Commedia di Dante

Il significato di Amore

Impossibile che io possa dare una definizione minimamente all’altezza degli autori più blasonati. Dare una risposta alla domanda “cosa significa l’Amore?” è più vicino all’utopia che alle mie possibilità. In compenso posso proporre un punto di vista, spero utile, che scaturisce dall’osservazione, dallo studio e dall’esperienza. Quindi se dovessi dare la mia definizione di Amore (non quella romantica, ma quella pragmatica) risponderei che per quello che ne ho capito io l’amore è l’alleanza tra i tre cervelli. Quando vanno in conflitto, l’amore svanisce.

Possiamo suddividere il cervello umano in tre grandi macro aree di sviluppo evolutivo. Il cervello rettile deputato agli istinti, il cervello intermedio deputato alle emozioni e la corteccia cerebrale sede della razionalità. Quando si riescono a mettere d’accordo i diversi livelli cerebrali la situazione migliora altrimenti le trame si separano. Mi perdonino i tecnici per l’approssimazione, ma spero che apprezzino lo stesso questa teoria un po’ stravagante.

Non è un articolo scientifico ma nasce da una osservazione di come l’amore si manifesta all’interno del nostro sentire fisico.

I tre stati di una relazione

Più parlavo con le persone di questi temi e più mi veniva in mente l’idea che i diversi stati di una relazione di coppia – attrazione fisica, infatuazione, innamoramento, amore, tenerezza, amicizia, disprezzo, odio, indifferenza – si potessero perfino incasellare in una tabella a seconda delle alleanze o dei conflitti tra i tre protagonisti della nostra storia, cervello RETTILE, cervello  INTERMEDIO e cervello CORTICALE ed ecco il risultato.

Quando istinti, emozioni e razionalità sono sulla stessa lunghezza d’onda ci si trova nell’eccellenza, nella situazione ideale: l’Amore Grande. In tutte le altre combinazioni si va dal bene, al quasi bene, fino al divorzio. Quando si rimettono d’accordo i diversi livelli, la situazione migliora, altrimenti si può arrivare perfino all’odio. L’indifferenza, la rassegnazione, l’accettazione o il perdono non sempre seguono la fine di una relazione.

Quando tutto va bene ci diciamo frasi come “Sono amore”, “Siamo amore”, “ti amerò per sempre”… ed è in questi frangenti che l’amore è quella passione che a volte diventa poesia esi sublima in una forma altissima di Vita. Quando poi il fuoco si normalizza qualcuno pensa che l’amore sia svanito e invece è solo un cambio naturale di produzione ormonale.

“Quando l’amore finisce” è una frase che ho sentito spesso ma a volte si pronuncia prematuramente e il cambio di stato, non sapendo che è previsto in natura, porta all’inizio delle crisi tra i partner anziché alla crescita.

Provo a spiegarmi meglio con un semplice riferimento alle fasi dell’amore.

Prima fase: l’attrazione

Normalmente la prima fase è quella dell’attrazione. Quella del cosiddetto “amore a prima vista” e qualche volta anche di quello a prima Svista.

Ti guardo. Mi guardi. Ci piacciamo. Ci pensiamo. Il nostro istinto incomincia a farci sentire in uno stato di eccitazione basato più che altro sul testosterone e sul progesterone oltre che a qualche altra decina di endorfine minori. E poi speriamo di rincontrarci. E vediamo che cosa succede.

Seconda fase: l’infatuazione

Alla fase dell’attrazione segue quella dell’infatuazione. Ci siamo rincontrati, siamo riusciti a stare un po’ insieme e il cervello rettile scalpita come un cavallo imbizzarrito. Ancora una volta testosterone, progesterone e adrenalina la fanno da protagonisti e inondano il cervello di droga pesante.

Terza fase: l’innamoramento

La tersa fase di solito è quella fisica dell’innamoramento e qui iniziano le grandi gioie e anche i prodromi di potenziali grandi delusioni. Tutta colpa della feniletilammina! Questo ormone è la droga naturale “più meravigliosa” che esista e, a mio modo di sentire, la più potente al mondo.

È uno dei principali responsabili delle stupidate che diciamo quando siamo innamorati come ad esempio “ti amerò per sempre”, sei “l’unico della mia vita” e verità simili. Non è colpa nostra è che siamo drogati, è la feniletilammina. Ma è anche responsabile del sesso intenso e a volte sfrenato che ti fa sentire al settimo cielo. E di nuovo è lei la responsabile del fatto che “ti piaccia anche senza trucco” o con la “barba incolta”. Annulla quasi i difetti dell’amato e ti fa piacere perfino “l’alitello del mattino”. È lei che ti fa perdere nella beatitudine di contemplare il tuo partner, a volte per ore, regalandoti un tal senso di benessere, di gratitudine, di gioia e di pace che qualcuno lo scambia addirittura per il periodo del paradiso sulla terra.

Insomma il disastro nucleare è alle porte. Infatti la fenil-etil-ammina il nostro cervello la produce per un tempo limitato che va circa dai 5 atti riproduttivi ai tre anni di relazione.  All’inizio del rapporto il cervello ne produce in quantità industriali – la pelle diventa bellissima, dimagrisci pur mangiando come un toro di Siviglia (ho perso 15 chili senza accorgermene) e tanti altri vantaggi non marginali. Ma più si va verso la scadenza naturale dei tre anni, minore ne diventa la produzione. Sarà per questo che i matrimoni a Milano durano in media 2,8 anni?

Pare che la natura ci dia questa scarica di droga per facilitare la riproduzione e per darci il tempo di valutare se il partner è idoneo come genitore. In teoria tre anni sarebbero un periodo giusto per arrivare alla procreazione, ma la nostra organizzazione sociale non ha dato alla natura il tempo di allungare i tempi biologici, e quindi ci ritroviamo in crisi di astinenza pensando che l’amore sia finito e invece… non era ancora iniziatoooooo! Era il periodo di riscaldamento. Non era amore, erano massicce dosi di droga. L’amore si sarebbe dovuto installare successivamente, una volta passati dalla fase dell’innamoramento a quella del sentimento.

Quarta fase: l’amore

Per la natura l’amore è altro. L’amore è l’emozione, lo stato d’animo ma soprattutto il sentimento che consente la Vita. L’amore ha come ormone protagonista l’ossitocina, l’ormone degli abbracci delle tenerezze, dello sviluppo equilibrato. L’ormone che se manca a un neonato lo porta a lasciarsi morire. In definitiva l’ormone della vita. Quando una coppia ha dei figli la natura manda il testosterone in vacanza perché l’allevamento dei piccoli è più importante dell’andare in giro a fare i farfalloni. Il piccolo di uomo è il piccolo di mammifero che ha maggior bisogno di accompagnamento all’autonomia da parte dei genitori. Si può arrivare anche a 30 anni di mantenimento… Quando si decide di stare insieme per creare una famiglia – il  nucleo umano minimo per la prosecuzione della specie – è allora che l’amore entra nella sua fase di vera potenza. L’amore dei genitori tra di loro, l’amore senza fine per i figli – tanto da portare i genitori anche al sacrificio estremo per poter consentire alla progenie di sopravvivere – la forza di gestire fatiche che da “non genitori” si pensavano insopportabili. Insomma a quanto ne ho capito io mi sembra che l’amore con la A maiuscola inizi veramente quando la maggior parte delle persone pensano che sia finito!!!

Quinta fase: come l’amore si trasforma

Questa fase può avere molte sfaccettature ed è soprattutto qui che la tabella può aiutare a mantenere vivo l’amore. Quando ci si perde lungo il cammino essa diventa una mappa per capire dove si è arrivati, dove si sta andando ed eventualmente dove si vuole andare. Mantenere vivo il sentimento dell’amore è una alchimia che viene attaccata da elementi chimici caustici sia esterni che, soprattutto interni alla coppia. Quello che ho scoperto con la ricerca che ha portato alla realizzazione del libro Emotional Power e al Me.To.Do. EmoC è che le abitudini comunicative sono le sostanze chimiche più pericolose proprio perché usate in modo meno consapevole. Quando il linguaggio, che crea la realtà, non si sa come usarlo in modo emotivamente appropriato innesca una sottile erosione quotidiana della bellezza dell’amore. È un meccanismo silenzioso, strisciante, che non si percepisce con chiarezza che porta a riempire il vaso del malessere fino a quando il contenuto trabocca. Le emozioni che allontanano costellano le frasi usate abitualmente e due sono le emozioni attivate più frequentemente : il senso di colpa e il giudizio. Esse rappresentano mediamente tra l’80 e il 90% delle nostre abitudini comunicative in ambienti familiari – coppia, figli, lavoro, amicizie – ; quasi mai ne abbiamo contezza e ancor peggio sappiamo come comunicare in modo diverso usando altre emozioni meno pericolose o addirittura “nutrienti”. Le emozioni utili per capirsi meglio non sono poi così tante. Se desideri averne una idea più precisa puoi trovarle nella “Mappa delle Emozioni” che puoi scaricare qui. Conoscerle e saperle usare sapientemente nelle proprie relazioni è fonte di potere nonchè il trucco verso una maggiore felicità.

Amore come riconoscerlo: mappa dei diversi stadi dell’amore

Mentre stavo riflettendo su questi argomenti mi è venuta l’idea, forse poco romantica, di provare a fare un po’ di ordine creando una tabella che mi rendesse chiare le situazioni principali. Perché, se qualcuno mi avesse dato queste informazioni gradualmente già dall’infanzia, avrei capito molto meglio le ragioni del Cuore. Avrei forse sofferto di meno e goduto di più. Quantomeno avrei avuto una maggiore consapevolezza di che cosa sarebbe potuto accadere alla mia mente e al mio corpo e del perché capitava, riducendo così la mia frustrazione e il mio dolore.

L’amore non mi sarebbe sembrato solo una magia, una sofferenza o un sogno: avrei saputo come fare a godermelo in ogni sua manifestazione. Se questa consapevolezza raggiunta da adulto mi fosse stata insegnata già da ragazzo avrei amplificato il godimento dei miei sentimenti. Sono convinto che alla letteratura e all’arte si debba affiancare proficuamente una lettura biologica e psicologica. Ma soprattutto sono stra-convinto, in base a quanto vedo ogni giorno in aula, che sia indispensabile insegnare a parlare usando con precisione le emozioni, cioè la semantica emotiva.

L’amore non mi sarebbe sembrato solo una magia, una sofferenza un sogno: avrei saputo come fare a godermelo in ogni sua manifestazione. Se questa consapevolezza raggiunta da adulto mi fosse stata insegnata già da ragazzo avrei amplificato il godimento dei miei sentimenti. Alla letteratura si può affiancare proficuamente una lettura biologica e psicologica.


Questa rappresentazione non sarà esaustiva di tutte le possibili sfaccettature, ma spero che aiuti a riflettere o perfino fare luce sulla vera magia dell’Amore.

A volte il fuoco si affievolisce e non si sa bene come e dove andare a prendere nuova energia per ravvivare la fiamma. L’Amore può essere fuoco che arde e riscalda oppure fiamma che brucia e distrugge, ma la cosa più importante è riassunta in una frase:

“Ama e fa ciò che vuoi!”

Sant’Agostino

E adesso ti auguro buon viaggio con Emotional Power

Scarica la prefazione e incomincia a leggere come anche tu puoi usare il potere nascosto nelle emozioni per essere più felice.

Antonio Meleleo

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