Le persone non sono risorse!

Bastaaaa, per favore!

Ho appena letto un annuncio di una società di “HR” che recitava: “ Inoltre la  risorsa deve …” e poi “alla risorsa viene proposto un contratto a tempo determinato …  di 1 anno” . 

Si tratta della ricerca di un formatore con almeno 3 anni di esperienza che si occuperà dello sviluppo della rete di vendita nel settore bancassicurativo. Ma come si fa a partire con questi presupposti?

Questa volta non c’è lo fatta a voltare la testa e ho sentito che dovevo fare qualcosa. Quantomeno un appello di speranza.

La parola risorsa mi ricorda le lezioni di geografia dove si studiavano le risorse del sottosuolo, le risorse naturali e il problema del loro sfruttamento. Ma qui non stiamo parlando di un pezzo di carbone:  Donne e Uomini non sono un utensile, non sono petrolio da estrarre!

Continuiamo a scimmiottare gli anglosassoni, ma siamo in ritardo anche rispetto alle loro migliori pratiche. Ce l’hanno fatta anche loro a capire che Human Resources è limitativo: a Mountain View  sono già riusciti a definire questa funzione aziendale con il nome People Ops, (dove Ops dovrebbe stare per  Opportunities, mi auguro!)

Non abbiamo da imparare niente da nessuno, basterebbe conoscere un po’ di più la nostra storia. Una volta nelle aziende c’era “l’ufficio del personale”. In qualcuna ancora più attenta si chiamava “Servizio del personale” quasi a significare che erano colleghi a servizio di altri colleghi per il bene dell’azienda e di tutti. Poi sono arrivati gli anni ‘90 e abbiamo incominciato a mettere HR dappertutto. Ma noi possiamo essere più profondi, abbiamo una storia millenaria. Per favore riprendiamoci la nostra sensibilità e torniamo ad insegnare i fondamentali. 

Le parole sono importanti! Come dice Lorenzo Marone nel suo libro capolavoro “La tentazione di essere felici”

“Bisogna fare attenzione con le parole, è come in un cruciverba: una sbagliata può creare il caos”

E in questo caso, a mio modo di vedere, e visti i risultati di un ventennio di Human Resources forse sarebbe meglio ritornare ad una visione più umana ed umanistica che metta al centro l’uomo e non la risorsa produttiva.  In Italia ci campiamo ancora, dopo più di 500 anni con L’Umanesimo e il Rinascimento e gli americani vengono a impararlo da noi.

Secondo alcuni esperti di meditazione che hanno raggiunto elevati stati di illuminazione, gli esseri umani nascono felici e poi gli si guasta il percorso con elementi di disturbo: se così fosse un fattore di sicura infelicità sono le parole Human Reources.

Qualcuno adesso solleverà il dito dicendo che non ho capito nulla; che Human Resources significa molto di più di persona e compagnia cantante. Per me sono solo belle parole falsificate dall’esperienza.

Le aziende di successo hanno capito che le “risorse umane” se non vengono gestite RISPETTANDO le loro emozioni, la loro anima i loro valori non creano vantaggio per nessuno. E per fortuna in Italia ne abbiamo ancora tante di aziende Umane.

Purtroppo la parola risorsa nasconde in sé un interesse egoistico chi la usa. Ecco la definizione tratta dall’enciclopedia Treccani: “Qualsiasi fonte o mezzo che valga a fornire aiuto, soccorso, appoggio, sostegno, specialmente in situazioni di necessità”. A chi?

L’Umano quindi per chi è una Risorsa?  La risposta a questa domanda vi darà la misura del fenomeno.

Perché non definiamo l’azienda Risorsa Azienda? O l’ufficio spedizioni Risorsa Trasporto?

Immagino qualcuno che avesse provato a dire al Dottor Marchionne che era una risorsa umana … avrei voluto volentieri vedere la sua reazione!

E allora faccio un appello a tutti coloro che hanno la responsabilità della vita degli altri nelle aziende: ritornate a considerare le donne e gli uomini che vivono e lavorano in azienda come Persone; individui unici, dotati di istinti, emozioni e valori. E vedrete che le aziende avranno più successo.

Questa per me è una applicazione pratica di Intelligenza Emotiva.

Grazie.

Antonio Meleleo

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