Molti Paradossi comportamentali e cognitivi hanno in parte peggiorato la crisi e hanno aggravato gli effetti del Coronavirus. Ma è tipico di una situazione di emergenza, per la quale nessuno era preparato e che muta repentinamente di ora in ora. In questi momenti si capise come le diverse componenti evolutive del cervello umano influenzano le decisioni. Gli aspetti istintivi ed emotivi, che ho provato a descrivere nel libro Emitional Power, prendono il sopravvento ingannando la razionalità.
Da qualche decennio la psicologia comportamentale studia, tra l’altro, anche i paradossi di cui è vittima il processo di decision making. Purtroppo è ancora poco diffusa nel sistema educativo e nella società mondiale per generare effetti apprezzabili a tutela della sicurezza e della sopravvivenza dell’umanità.
L’intelligenza emotiva necessaria in questi frangenti non trova un substrato di conoscenze ancora sufficientemente vasto. Da qui l’augurio che in futuro, assieme al progresso della tecnologia, si possa parallelamente provvedere al progresso della mente umana nei suoi meccanismi che portano a scelte che siano le più effiicienti ed efficaci possibile.
I paradossi che trovi in questo breve articolo vogliono rappresentare solo degli esempi e dei casi di studio per favorire la consapevolezza su questi temi. Lungi dall’essere una sterile critica, ho comunque deciso di raccontarli con un po’ di ironia per facilitare la memorizzazione.
Paradossi Covid-19
- Riduzione dei mezzi pubblici con fabbriche e uffici aperti: ne consegue che le metropolitane e i mezzi pubblici rischiano di essere più affollati
- “stare dentro” è sicuro: quindi stare in ufficio o in fabbrica è come stare dento casa
- #iorestoacasa non è come dire #iorestoisolato: siccome il comando è sbagliato, alcuni si sono prodigati in grigliate, cene condominiali, pic-nic, visite ai genitori, visite alle case di riposo e altri assembramenti di varia natura
- “andrà tutto bene” è stato detto troppo presto e ha innescato l’overconfidence e l’illusione di non rischiare
- #iorestoacasa… allora torno alla mia vera casa! Da qui le migrazioni verso il sud
- Scaglionamento degli ingressi nei supermercati: questo crea molta gente in fila per lungo tempo e calca fuori
- Il runner è pericoloso: siccome esce di casa e va in giro a piede libero, molte persone (colte probabilmente da invidia mista a panico) hanno traslato la percezione del pericolo sulla figura del runner, anche se è da solo e non parla con nessuno
- Mettiamo l’esercito in strada: fare posti di blocco sta trasformando le forze dell’ordine in veicoli di contagio
- La mascherina mi protegge dal virus: no protegge gli altri da te se sei infetto e non lo sai
- In ospedale… ti ammali: l’ospedale che dovrebbe essere il luogo dove ci si va per tornare sani, è diventato il luogo dove si rischia di più di ammalarsi. Gli operatori sanitari sono sotto attacco.
- Se sto isolato vivo, se sto con gli altri muoio: è un messaggio che mina le basi biologiche della sopravvivenza della specie umana. L’essere umano è un animale sociale ed è più forte attraverso la compartecipazione e la mutualità. Rinvigorire l’idea che da soli ci si salva, rafforza la credenza che l’egoismo sia fonte di salvezza. Si sta insinuando che la comunità, il branco, la tribù sono fonte di pericoli non più di sopravvivenza, invece è vero il contrario
- Chi doveva aiutarci per primo, è stato il primo ad abbandonarci: vedi co-partner europei. Dovevano arrivare cinesi, cubani e russi, per fargli cambiare idea
- “non siamo qui per ridurre lo spread”… no comment❗
Probabilmente ce ne potrebbero essere anche altri ma sono comunque sufficienti a farmi una nuova domanda:
Come possiamo smetterla di “ragioniare” al contrario?
Antonio Meleleo
#emotionalpower Think properly, Act different
resettando le convinzioni , del resto sono le convinzioni sbagliate a far credere che fare al contrario sia sbagliato .