Perché non si poteva fare come in Cina!

7 ragioni per cui non si può chiudere tutto!

20 marzo 2020

Le code di oggi fuori dai supermercati sono un piccolo esempio del perché, secondo me, non si poteva fare come in Cina. 

E forse incomincia a essere chiaro anche perché non si possono dare le notizie tutte in una volta senza creare problemi peggiori dell’epidemia stessa – di ordine pubblico ad esempio – soprattutto se non hai un esercito e forze dell’ordine a bizzeffe da destinare al controllo della popolazione.

  1. In Cina, se non sbaglio, vige un regime dittatoriale (con pena di morte) e il controllo della popolazione avviene già da tempo anche attraverso strumenti di Intelligenza Artificiale.  
  2. L’organizzazione sociale e statale cinesi sono molto diverse da quelle di un paese occidentale e ancor di più della nostra libera Italia. Noi italiani siamo abituati a seguire mal volentieri le prescrizioni che ci vengono imposte: preferiamo scegliere di adeguarci.
  3. In Cina è diversa l’organizzazione produttiva e del mondo delle aziende. In Italia abbiamo 6.000.000 di imprese di cui il 50% con meno di 4 addetti. In Cina non è proprio come in Italia.
  4. Bloccare 11 milioni di cinesi su 1.miliardo e 400milioni significa fermare meno dell’1% (per la precisione lo 0,78%) della popolazione di una regione periferica, ancorché importante.
  5. Fermare la pianura Padana e l’Italia tutta significa ben altro. Probabilmente la matematica, la geografia, l’economia nazionale e altri 3 o 4 concetti elementari sfuggono ai più romantici.
  6. Bloccare tutte le attività produttive in Italia, paese manifatturiero, significa condannare a morte l’ottava potenza mondiale ed esporre la nazione a rischi strategici enormi. I raider stranieri non vedono l’ora di comprarci a poco prezzo. Ma evidentemente molti di noi vogliono andare a lavorare per altri e vogliono rinunciare alla sovranità italiana. 
  7. L’età media dei malati in Italia è di 15,7 anni superiore all’età media dei malati cinesi. 

Insomma prima di scrivere e dire che bisognava chiudere tutto subito potrebbe essere più rassicurante per ognuno di noi raccogliere tante altre informazioni, collegare i neuroni in modo utile ad avere una visione lucida, e poi immaginare anche le conseguenze, magari anche in positivo.

Da situazioni come queste si può uscire avendo perso anche qualcosa di negativo che era l’ora di perdere e magari fare quei salti in avanti che solo una situazione eccezionale ti dà l’opportunità di fare.

Rispettiamo chi sta facendo il suo lavoro e ognuno di noi impegni tutte le sue forze per uscire più agili e forti di prima, stando vicini a chi ha patito di più!

Viva l’Italia… nel senso letterale del termine!

Antonio Meleleo

#emotionalpower

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